CoverLa casa dei pesci

Storia di Paolo il pescatore

di Ilaria De Bernardis e Marco Santarelli

Prefazioni di Fulco Pratesi e Alessandro Giannì

Palombi Editori, 162 p. ISBN 978-88-6060-926-7 (2021)

 

La Casa dei Pesci è un tentativo di creare un'eredità duratura nel tempo

Jason Horowitz, The New York Times

 

 

 

 

 

Perdiamo a volte la dimensione umana quando parliamo dei problemi degli oceani a scala mondiale. Eppure la soluzione è dentro l'essere umano, dentro ognuno di noi. Così come il problema purtroppo. E' anche là che bisogna puntare, alla redenzione dell'essere umano, che rischia di diventare ogni giorno di più un corpo estraneo alla natura. Una singola persona può però fare poco o nulla? Non è detto.

PaoloFanciulli1Paolo Fanciulli, il Pescatore - nasce sul litorale toscano che si affaccia sul mare Tirreno, che viene così definito nella introduzione del libro La casa dei pesci.

E' uno dei tratti di costa più belli dell'intero Mediterraneo. E oggi anche uno dei più pescosi. Spigole, ricciole, orate, pesci serra, ombrine, fragolini, sgombri, palamite, saraghi, occhiate, astici blu, scorfani, seppie; si riaffaccia qualche aragosta.”

Ma quando Paolo, già pescatore, si affacciava ai suoi venti anni, tutto questo rischiava di scomparire a causa della pesca indiscriminata se non addirittura illegale. Come è possibile che una sola persona abbia combattuto per decenni - riportando non poche vittorie - per la salvezza di queste acque, contro la pesca di frodo ma anche contro la tolleranza se non convivenza delle autorità?

Lo scopriremo leggendo La casa dei pesci.

 

 

 

UccellinaFormatosi non solo alla pesca ma anche alla caccia, e clandestina, nelle zone più selvagge dei monti dell'Uccellina cui si accedeva solamente dal mare, il Pescatore scoprì ben presto che queste attività millenarie, pur sempre a misura d'uomo e compatibili con la natura, stavano irrimediabilmente degenerando attraverso l'uso di macchinari sempre più invasivi e il prelievo a scopi non di sostentamento ma puramente commerciali: superiori sia al necessario che al sostenibile.

La lotta del Pescatore a difesa dei monti dell'Uccellina e del mare di Talamone si è concentrata per molti anni sui tentativi di dissuasione dalla pesca di frodo, non accolti favorevolmente, suscitando anzi minacce e reazioni violente, e sulle richieste di interventi delle autorità. Raramente accolte.

Ma non si è arreso: non ha vinto ancora la sua solitaria battaglia, ma continua a lottare e ha conquistato parti importanti del “territorio” nemico. Come? Andiamo a vederlo.

Lentamente, faticosamente, le autorità hanno iniziato a prendere atto della giustezza delle sue posizioni e soprattutto a prendere provvedimenti.

E il Pescatore ha iniziato a essere conosciuto dagli ambientalisti italiani, che hanno appoggiato la sua azione e l'hanno resa nota. Contattato e informato dal Pescatore, scriveva nel 1988 Fulco Pratesi, fondatore del WWF d'Italia:

«Il tratto di costa che va da Ansedonia a Punta Ala sta diventando un punto caldo … i motopescherecci attrezzati per lo strascico calano le reti sotto costa [la pesca a strascico è vietata in Italia entro le 3 miglia dalla costa] operando autentiche stragi nel pesce che in questa area si riproduce e danneggiando gli attrezzi dei piccoli pescatori che solo in questa zona possono utilizzare i loro tramagli

« ... non contenti delle reti classiche le muniscono di particolari strumenti – ramponi d'acciaio, catene, cavi – che sbriciolano letteralmente le poche rocce che ancora ospitano una certa fauna, sconvolgendo i fondali sabbiosi e limosi, distruggono le preziose praterie di posidonia, salpando a bordo una grande quantità di pesce che, oltre a esser inservibile, è di misura inferiore a quella prescritta dalla legge.»

Ma al di là degli appoggi esterni, pur essenziali, il Pescatore ha immaginato e creato nuovi innovativi sistemi non solo per tutelare l'ambiente ma anche, soprattutto, per sensibilizzare attraverso l'esperienza diretta la coscienza dei cittadini.

SirenaHa avuto per primo l'idea vincente di avvicinarli al mare, un po' come l'agriturismo li ha riavvicinati alle campagne. Non è stato facile: l'accettazione di estranei a bordo delle imbarcazioni da pesca non solo non era prevista, era addirittura proibita. Chi conosce la vischiosità del sistema legislativo italiano rimarrà a bocca aperta: il Pescatore è riuscito a far cambiare la legge! Si è contentato? No: si poteva essere ammessi a bordo solo se maggiori di 14 anni, quando è proprio su loro – bambine e bambini – che si debbono basare le nostre speranze per un miglior futuro ambientale.

«Ma come si può far capire la bellezza del mare, lo spettacolo mozzafiato di alcune grotte e l'affascinante danza dei banchi di pesci? Come far vivere l'emozione della natura e la rabbia per la rovina a cui si assiste quasi impotenti? Tutti devono sapere. Paolo la risposta ce l'ha: portando i turisti con sé in barca. Ogni giorno. Far vivere l'esperienza del pescatore, la fatica, la soddisfazione e la natura.»

E anche questa battaglia è stata vinta. Imparare a conoscere il mare, le correnti, le stagioni, il meteo, i sistemi di pesca sostenibili e quelli inaccettabili. Rendere possibile ai cittadini di avere opinioni informate.  E ai giovani di impegnarsi per un futuro migliore dei nostri mari.

PaoloFanciulli2Ma non basta. Per il Pescatore la tutela dell'ambiente inizia a tavola: al di là delle sciocche mode dietro cui si celano spesso oculate campagne commerciali prive di scrupoli, cosa dobbiamo scegliere per il nostro cibo? Ecco quindi al Pescaturismo affiancarsi un'altra iniziativa.

Nel casolare del Pescatore, da cui l'occhio spazia verso l'infinito orizzonte del mare prospiciente Talamone, si può di sera gustare quanto pescato nel giorno, ascoltando le infinite storie del Pescatore e prendendo visione del materiale informativo messo a disposizione.

Infatti, citiamo dal libro, “I consumatori nelle città comprando quei pesci non sono consapevoli dei danni arrecati al mare. Ma è quello che succede non solo all'Argentario e Talamone ma in tutta Italia, in tutto il mondo, specialmente nelle zone di costa rocciosa

 

 

StrascicoCome opera infatti la pesca con reti a strascico?

... la catena appesantita da anelli di ferro e cavi d'acciaio striscia sul fondo, strappa la posidonia, rompe le rocce, smuove i pesci che vanno verso l'alto e si trovano intrappolati nella rete. Non hanno scampo.

Questo genere di pesca quindi non si limita a raccogliere indiscriminatamente ogni creatura vivente nel suo raggio d'azione, molte delle quali non commerciabili e spesso vanamente protette dalle norme, ma distrugge irreversibilmente lo stesso ambiente marino, impedendo una sua rinascita dopo il dissennato saccheggio.

Ma altre minacce, paraddossalmente provenienti dal “progresso”, sono già all'opera contro i nostri mari. Ci mette in guardia il Pescatore:

Tutti dicono di consumare meno acqua. Nessuno dice mai di consumare meno sapone. Il nuovo dramma è rappresentato da detersivi, creme per la pulizia, balsami per il corpo. La superficie del mare è piena di schiuma, di una patina oleosa. Una volta non era così e in più le frequenti mareggiate mantenevano l'acqua pulita. Ora le mareggiate sono rare e questo processo di autopulizia si è rallentato. Dobbiamo usare meno detersivi, ammorbidenti, olii, saponi, brillantanti, sbiancanti, composti chimici che compromettono la salute del Mediterraneo. … Dobbiamo leggere le etichette ed evitare prodotti che contengono microgranuli, i cosidetti granelli blu. Dobbiamo scegliere saponi solidi e naturali, prodotti totalmente biodegradabili.

DissuasoriMa veniamo finalmente all'ultima parte, forse ancora più importante, dell'opera del Pescatore.

Ha fondato nel 2012 La casa dei pesci. Questo geniale progetto parte dall'idea, non nuova ma che stentava a diffondersi, di affondare nel mare dei dissuasori: blocchi di cemento che impediscano la pesca a strascico e rendano difficoltosa ogni altra forma di pesca illegale.

L'Unione Europea e la Regione Toscana hanno finalmente approvato e finanziato il costoso e ambizioso programma.

Un programma articolato nel corso degli anni, che è ancora in itinere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BlocchiEd era solo il primo passo: uno dei tanti ospiti (circa 20.000, e da molte nazioni) che hanno navigato sul Sirena, il peschereccio del Pescatore, appreso del progetto ha donato 100 blocchi del pregiatissimo marmo di Carrara.

Calati in mare sostituiranno nell'opera di dissuasione altrettanti blocchi di cemento.

La generosa offerta dei preziosi marmi di Carrara non copre tuttavia le ingenti spese di movimentazione degli stessi per centinaia di km, tantomeno la loro messa in opera, che richiede l'intervento di battelli appositamente attrezzati.

Ed ecco la necessità di dare solide basi alle iniziative del Pescatore, ecco la nascita della Casa dei Pesci.

 

 

OpereChe ha lanciato un appello agli artisti: ricavino da ognuno di quei splendidi blocchi, prima che vengano immersi nella Casa dei pesci, quello che verrà loro suggerito dall'arte.

E' un programma ambizioso come detto, che ha bisogno di continuo sostegno e che giungerà a pieno compimento solamente negli anni a venire.

Potete seguire la sua evoluzione su www.casadeipesci.it.

E potrete visitare il sorprendente e magnifico museo immerso nel mare recandovi a Talamone e lasciandovi accompagnare dal Pescatore.

 

 

 

 

ArtistiNel frattempo, immergetevi nelle pagine del libro: per seguire il percorso che ci suggerisce Paolo il Pescatore, e poi proseguire assieme a lui e - ce lo vogliamo augurare - a tanti altri.

Molti lo hanno già fatto: altri pescatori, cittadini di Talamone, ospiti del Sirena, forze dell'ordine, magistratura, istituzioni, gli artisti (sono al momento diverse decine, affermati o emergenti) che hanno prestato la loro opera.

Questo libro ci offre la possibilità di unirci a un progetto impegnativo, ambizioso, difficile.

Ma necessario. E, non dimentichiamolo, bello.

 

 

 

 

 

 

FanciulliNauenMundus maris collabora con la Casa dei Pesci e ne appoggia incondizionatamente le iniziative, per la salvezza della costa di Talamone, del suo mare, dei suoi abitanti.

Umani o no.

Casa dei Pesci - per scoprirne di più

 

 

 

 

 

 

 

Talamone3