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Sessione 1: Ecologia e raccolta

I relatori erano; Santiago de la Puente, Institute for the Oceans and Fisheries, UBC, Vancouver, Canada; Francis K.E. Nunoo, University of Ghana; Jeppe Kolding, University of Bergen, Norvegia; e Martin Pastoors, Pelagic Freezer-trawler Association, Olanda.

Santiago de la Puente ha iniziato con una prospettiva sulla più grande pesca mirata alla acciuga peruviana (Engraulis ringens) su cui le prime sette compagnie pesano per circa il 60% e ricavano ognuna forse fino a un miliardo di dollari. Il resto è catturato da piccoli battelli che impiegano quasi 250.000 persone. La stragrande maggioranza delle catture è destinata a farina di pesce ed olio per mangime, per esempio nell'acquacultura in Cine e in Europa e molto del valore aggiunto si accumula al difuori del Peru. In Peru al giorno d'oggi solamente una piccola percentuale del pesce viene utilizzato per il consumo umano diretto anche se i moltiplicatori econnomici per il pesce come alimento sono molto più interessanti di quelli come mangime, ma la campagna promozionale si è interrotta nel 2012 e hanno vacillato gli sforzi per incrementare il consumo umano e avviare più metodi per renderlo disponibile, sul territorio nazionale e oltre, nella dieta umana e per creare inoltre posti di lavoro e maggiori benefici economici nspetto all'industria della trasformazione.

Francis K.E. Nunoo ha fornito una breve panoramica sulla situazione delle risorse di piccoli pesci pelagici nel golfo di Guinea basata sul rapporto Fridtjof Nansen del 2016. Si trattava della Sardinella maderensis, S. aurita, di acciuga (Engraulis encrasicolus), maccherello cavedano atlantico (Scomber colias), bumper atlantico (Chloroscombrus chrysurus), maccherello cavallo (Decapterus punctatus) pesce luna (Selene dorsalis). Egli ha osservato che mentre la misura legale delle reti da pesca era di 25mm, era diffuso l'uso di reti da 10mm e che nonostante l'uso delle maglie più piccole le sciabiche da spiaggia avevano al giorno d'oggi catture molto scarse. L'uso della pesca alla lampada ed elettrica stava portando alla cattura di molti giovanili.Secondo l'ultima valutazione CECAF dello stock, le ingenti diminuzioni delle catture per unità di sforzo indicavano un severo sovrasfruttamento e la necessità di migliore gestione, di recupero delle risorse.

Jeppe Koldingsi è concentrato sulla produzione di pesce nelle acque interne dell'Africa, che sarebbe in aumento del 3,5% annuo secondo i dati della FAO, ma è stato in larga misura sottovalutata. Ha mostrato la piramide del trasferimento di enerigia illustrando che solamento il 10% circa dell'energia è passata da un livello trofico a quello successivo mentre la maggior parte dell'energia a ciascun livello è necessaria per mantenerne le funzioni vitali. In altre parole, il plankton animale che si nutre di minuscole piante acquatiche rappresenta circa il 10% della biomassa di queste piante; e i giovanili di larghe specie o i pesci che rimangono nell'arco della vita di piccola taglia rappresentano circa il 10% del plankton animale, e così via. Poiché il pesce grande mangia il piccolo, egli si è espresso in favore della riduzione della fauna di maggiori dimensioni che si alimenterebbe sui pesci piccoli, e piuttosto catturare pesci piccoli, inclusi i giovanili delle specie di grande taglia, per produrre maggior cibo per le persone con scarso potere di acquisto, dato che costoro dovrebbero mangiare solamente pesci piccoli.

Martin Pastoors ha riferito che la sua azienda stava catturando piccoli pelagici nell'Atlantico nord occidentale, nel Pacifico meridionale e al largo dell'Africa occidentale con i metodi più economici ed efficaci possibili e vendeva il prodotto surgelato in Africa e Asia.

La discussione si è molto concentrata sull'evoluzione della pesca e su come si sia cretata una situazione in cui la maggior parte della produzione di acciughe in Peru - nonostante il valore alimentare - possa essere ridotta a farina di pesce mentre una buona parte del consumo domestico deriva da acquacultura e importazioni. Ha anche toccato problematiche di gestione ambientale, giustizia sociale e politiche di redistribuzione.